PENSIONE DI CITTADINANZA

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La pensione di cittadinanza, secondo quanto stabilito dalla conversione in legge del DL 4/2019, potrà essere erogata in contanti e somiglia sempre più ad un’integrazione della pensione grazie alle novità introdotte dal Decreto Legge.

Infatti, i contribuenti potranno ritirare tutta la pensione di cittadinanza in contanti e grazie a questa novità la pensione di cittadinanza si allontana dal Reddito di cittadinanza che non consente a chi ne beneficia di prelevare più di un determinato importo in contanti.

Inoltre, non vi è nessun obbligo di spendere la pensione di cittadinanza tramite la carta acquisti rilasciata da Poste Italiane e di conseguenza l’INPS non potrà effettuare controlli su come verranno spesi.

Bisogna sottolineare, però, che ad oggi non è ancora possibile richiedere l’assegno in contanti. Come sottolinea la circolare INPS numero 100, si attende “l’adozione di un apposito decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, da emanarsi entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione”.

Pensione di cittadinanza: a chi spetta?

La pensione di cittadinanza, pensata per sconfiggere la povertà, è data ai nuclei familiari che versano in condizioni disagiate e composti da persone che hanno un’età pari o superiore a 67 anni.

Naturalmente oltre al requisito anagrafico ci sono altre condizioni da soddisfare per potere accedere alla pensione di cittadinanza, tra cui:

  • essere cittadini italiani, o in alternativa di uno Stato membro UE. La pensione di cittadinanza spetta anche agli stranieri, purché in possesso del regolare permesso di soggiorno;
  • aver risieduto in Italia per almeno 10 anni di cui gli ultimi 2 anni in maniera continuativa;
  • ISEE inferiore a 9.360,00 €;
  • patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000,00 €;
  • patrimonio mobiliare inferiore a 6.000,00 €. Questo limite è innalzato di 2.000€ per ogni componente successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000€. Inoltre, questo limite aumenta di altri 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare;
  • reddito familiare non superiore a 7.560,00 €. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.

Si ricorda che le modifiche al DL 4/2019 hanno esteso la platea dei beneficiari consentendo anche ai nuclei familiari composti esclusivamente da almeno una persona con più di 67 anni e da disabili gravi (indipendentemente dall’età) di fare richiesta per questa misura assistenziale.