Ormai da più di tre anni è stato riformato il regime contabile delle imprese in contabilità semplificata, introducendo il principio di cassa anche per questa particolare tipologia di contribuenti.
Con le regole sulle contabilità semplificate per cassa si è avuta l’equiparazione tra la gestione contabile e fiscale di commercianti ed artigiani a quella già oggi in vigore per i professionisti.
In sintesi, il reddito delle contabilità semplificate per cassa viene determinato facendo riferimento ai ricavi effettivamente incassati, a prescindere dalla competenza economica (principio che, com’è noto, caratterizza il regime contabile ordinario).
L’Agenzia delle Entrate è intervenuta in materia di determinazione del reddito delle “imprese minori” con la circolare numero 11/E del 13 aprile 2017 che i lettori possono scaricare dal box sottostante.
COME FUNZIONA IL REGIME DI CASSA 2020 PER LE PARTITA IVA IN REGIME CONTABILE SEMPLIFICATO
Già da qualche anno commercianti e artigiani spingevano verso una riforma delle regole base che disciplinano il funzionamento della loro partita IVA; non si tratta, tuttavia, di modifiche legate esclusivamente all’abbassamento delle imposte e delle tasse.
Con la Legge di Bilancio di tre anni fa, infatti, è stata introdotta una novità assoluta per artigiani e commercianti operanti con il regime contabile semplificato.
Di cosa si tratta?
Com’è noto, i contribuenti titolari di partita IVA nel regime contabile semplificato che svolgono attività commerciale e artigianale determinano il reddito secondo il principio di competenza economica, a prescindere al momento dell’effettivo incasso della fattura.
Ovviamente questa circostanza può creare dei gravi sfasamenti nel ciclo finanziario di questi contribuenti, soprattutto nel momento in cui i clienti si rivelano ritardatari.
Per un piccolo artigiano o commerciante il ritardato pagamento di una fornitura si può tradurre in gravi difficoltà di carattere operativo.
Per ovviare a tutto è stata introdotta una regola rivoluzionaria per gli artigiani ed i commercianti che operano in contabilità semplificata: il loro reddito potrà essere determinato secondo il principio (regime) di cassa.
Ciò comporta che il relativo reddito si calcolerà esclusivamente con riferimento a quanto effettivamente incassato, come avviene nel caso dei professionisti.
PARTITA IVA 2020: DIFFERENZA TRA REGIME CONTABILE ORDINARIO, SEMPLIFICATO E AGEVOLATO
Il regime contabile che può essere utilizzato da un contribuente titolare di partita IVA non è altro che l’insieme di regole che ne disciplinano il funzionamento contabile e fiscale.
Oggi i titolari di partita IVA, ditte individuali e società, possono avvalersi di tre differenti regimi contabili, così come indicato nella seguente tabella:
Regime contabile | Limite ricavi attività di prestazioni di servizi | Limite di ricavi altre attività |
Regime semplificato delle imprese minori | ricavi < 400.000 euro | ricavi < 700.000 euro |
Regime contabile ordinario | ricavi > 400.000 euro | ricavi > 700.000 euro |
Regime contabile forfettario (agevolato) | ricavi max 65.000 euro | ricavi max 65.000 euro |
In realtà, per il regime forfettario sono previste diverse percentuali di redditività da applicare agli incassi dell’anno, collegate a loro volta al codice Ateco che identifica l’attività svolta.
Per un approfondimento i lettori interessati possono fare riferimento al nostro approfondimento dedicato su Regime contabile forfettario, semplificato, ordinario: quale scegliere?
PARTITA IVA REGIME DI CASSA 2020 PER LE CONTABILITÀ SEMPLIFICATE: ALCUNI CONSIGLI OPERATIVI
Per i professionisti che seguono clienti in contabilità semplificata (ditte individuali o società di persone che siano) si consiglia di seguire lo stesso iter operativo oggi normalmente adottato proprio per gli stessi professionisti, che – com’è noto – già oggi determinano il reddito con il regime di cassa.
SEMPLIFICATI, REGIME DI CASSA 2020: COME DETERMINARE IL REDDITO FISCALE?
Ai fini della determinazione del reddito fiscale delle imprese in contabilità semplificata è possibile avvalersi dei tre metodi previsti dal nuovo articolo 18 del d.p.r. 600/1973:
- Registro degli incassi e pagamenti (RIP);
- Registri Iva integrati (RII);
- Registri Iva con opzione comma 5.
Come scrive Filippo Mangiapane – Dottore Commercialista in Perugia – in un articolo per il Commercialista Telematico “non c’è il sistema perfetto che vada bene per tutti; il vestito va adattato al proprio corpo, ma basta prendere bene le misure e poi calza a pennello”.
Analizziamo quindi sinteticamente i tre metodi utilizzabili per la determinazione del reddito ai fini delle imposte dirette nel caso dei semplificati nel nuovo regime di cassa.
Calcolo reddito semplificati per cassa 2019 nel metodo del registro incassi e pagamenti (RIP)
Il primo metodo di calcolo per il reddito dei semplificati per cassa è quello del registro incassi e pagamenti (RIP). Si tratta del metodo più complesso poiché aumenta i controlli dei movimenti finanziari, rendendo questa contabilità molto più vicina a quella del regime ordinario piuttosto che del regime semplificato.
In ogni caso potrebbe essere particolarmente vantaggioso adottare questo metodo nel caso di contribuenti che si avvalgono del regime IVA per cassa.
Calcolo reddito semplificati: regime di cassa nel metodo dei registri IVA integrati
Il secondo metodo previsto dal nuovo articolo 18 del d.p.r. 600/1973 per il calcolo del reddito fiscale nel caso dei semplificati per cassa è quello dei registri IVA integrati.
In questo caso il metodo è lo stesso di quello previsto dal DL 695/96 per i professionisti; in particolare, occorre annotare i costi fuori campo IVA oltre ovviamente alle fatture emesse e ricevute. Alla fine dell’esercizio occorre poi annotare quelle fatture (già registrate ai fini iva) per le quali non è avvenuto il pagamento o la riscossione. Il calcolo del reddito da indicare nel quadro RG della dichiarazione dei redditi avverrà per differenza fra questi ultimi due valori.