L’Unione europea ha raggiunto un accordo sul salario minimo

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08 Giugno 2022

In Italia il Governo è Diviso

L’Unione europea ha raggiunto un accordo sul salario minimo e la nuova Direttiva Ue attende solo il benestare della Plenaria del Parlamento Ue, che però non può più emendare il testo e, la ratifica del Consiglio Ue.

Secondo le ultime indiscrezioni sull’accordo, nella direttiva Ue non saranno previste soglie massime e minime salariali da rispettare. Lo scopo è proprio quello di istituire un quadro per fissare salari minimi adeguati ed equi. Saranno poi i Paesi membri a doverla recepire ma, non avendo l’Italia una regolamentazione in materia, accesi sono i dibattiti che dividono la maggioranza mentre il Ddl rimane fermo in Commissione.

Secondo la presidenza di turno francese dell’Ue, trattasi di una tappa importante per l’Europa sociale che favorirà dei salari minimi adeguati nella stessa Ue oltre a garantire lo sviluppo della contrattazione collettiva.

La direttiva, come detto, punta ad istituire un quadro per fissare salari minimi adeguati ed equi rispettando le diverse impostazioni nazionali dei 27 e tende a rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva.

Il Movimento 5 Stelle spinge per l’approvazione in tempi rapidi trovando così appoggio anche dal Pd e dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando e, a sinistra della coalizione, pure il titolare della Salute Roberto Speranza si mostra allineato.

Ma il centrodestra nella maggioranza è di tutt’altro avviso. Difatti ritiene che l’applicazione del salario minimo per legge andrebbe contro la nostra storia culturale di relazione industriali, dove il salario deve corrispondere alla produttività.

Matteo Salvini, leader della Lega, si è mostrato poco interessato non considerando il salario minimo una priorità della Lega che punta invece ancora sulla flat tax al 15% per le imprese.

Si prospetta perciò un nuovo scontro politico ed alla fine potrebbe servire la mediazione del governo per sbloccare questo gioco di forza.

Carlo Bonomi, presidente della Confindustria, è stato chiaro nel ribadire la sua posizione di estraneità al salario minino, considerato, dice, che i loro contratti sono tutti superiori ai 9 euro l’ora. Altri sono quindi gli obiettivi di Bonomi, ossia ridurre il cuneo fiscale. L’auspicio del leader degli industriali è che un intervento come il salario minimo non distrugga la contrattazione collettiva nazionale.

A favore del provvedimento si è espressa la Uil mentre il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, ritiene, che vada esteso e rafforzato attraverso la contrattazione.

Il leader della Cgil lo reputa invece di estrema necessità, considerato che nel nostro Paese i salari sono bassissimi.

fonte: ilsole24ore