Lavoratori dipendenti: stipendi in ritardo, i percorsi per tutelarsi

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su email

Se lo stipendio arriva sistematicamente in ritardo, esistono due metodi per agire a tutela del proprio diritto. E’ possibile infatti rivolgersi alla Direzione Territoriale del Lavoro, oppure direttamente al Tribunale. E’ indispensabile che il ritardo sia sostanzioso e sia sistematico. La norma, fatto salvo i contratti nazionali di categoria, impone che lo stipendio sia disponibile per il dipendente in banca entro il giorno 10 del mese successivo.

Qualora questi termini non venissero rispettati in maniera sistematica il dipendente ha diritto al pagamento degli interessi di mora e può scrivere un sollecito, non necessariamente avvalendosi di un avvocato, ma da effettuare con raccomandata a/r. E’ data facoltà di inviare il sollecito via PEC oppure mediante consegna a mano ad un rappresentante legale dell’azienda.

Qualora mediante il sollecito non si ottenesse il pagamento, il dipendente può chiedere una mediazione gratuita alla Direzione Territoriale del lavoro. Se infine non si risolvesse la problematica con i due percorsi di cui sopra, il dipendente può rivolgersi al Tribunale presentando un decreto ingiuntivo al quale andrà allegato il contratto di lavoro.