Il Segretario del Sinalp Sicilia Dr. Andrea Monteleone ha illustrato ai partecipanti che ad oggi la busta paga, a partire da gennaio 2010 sino ad oggi, non ha avuto nessun adeguamento stipendiale rispetto all’aumento del costo della vita.
L’illegittimità del blocco degli stipendi, imposto con l’art. 9 comma 17 del Decreto Legge 78/2010 convertito dall’art 1 comma 1 della Legge n. 122/2010, è stata dichiarata anche dalla Corte Costituzionale con la Sentenza n. 178 del 24.06.2015 che ha riconosciuto la violazione della Legge n. 448/1998 che stabilisce, per i dipendenti pubblici, il diritto all’adeguamento annuale dello stipendio rispetto all’aumento del costo della vita.
All’indomani della sentenza della Corte Costituzionale è possibile chiedere un indennizzo e un risarcimento del danno.
L’indennizzo è dovuto in caso di danno prodotto da attività lecita; mentre il risarcimento è dovuto in caso di danno derivante da fatti illeciti, distinguendo a tale fine:
il periodo dal gennaio 2010 al giugno 2015: in relazione al quale al dipendente spetterebbe l’indennizzo che l´ufficio legale del Sinalp Sicilia ha quantificato mediamente in circa 100/150 euro al mese.
il periodo da luglio 2015 ad oggi: in relazione al quale al dipendente spetta un vero e proprio risarcimento del danno quantificato invece in circa 200/250 euro al mese.
In attesa del via libera allo sblocco dei contratti degli statali, che dovrebbe avvenire a breve, il Governo, in combutta con alcuni sindacati e Voi tutti sapete bene quali, ha promesso ai dipendenti pubblici come risarcimento danno per il blocco del loro stipendi un rimborso una tantum in busta paga pari in media a 400-500 euro, cioè una semplice elemosina, cancellando di fatto quanto dichiarato dalla sentenza della Corte Costituzionale.
I dipendenti pubblici hanno diritto a richiedere gli incrementi stipendiali che avrebbero dovuto ricevere negli 85 mesi circa finora trascorsi. E tra indennizzo (dal 2010 al 30.07.2015) e risarcimento (dal 30.05.2015 all’effettivo rinnovo) si parla di cifre molto elevate, mediamente attorno a 10.000,00/15.000,00 euro, che nulla hanno a vedere con il contentino dell’una tantum pari a 500 euro circa concordato con alcune sigle sindacali che non hanno saputo o voluto difendere i diritti dei lavoratori.
Il Sinalp Sicilia ha attivato i suoi legali per richiedere giudizialmente allo Stato il risarcimento e l’indennizzo per aver patito il blocco dichiarato incostituzionale per conto di ciascun lavoratore statale che vorrà aderire.
Pertanto invitiamo tutti i dipendenti interessati a recuperare quanto non è stato erogato in questi ultimi 85 mesi a contattarci allo 091333195, regionalesicilia@sinalp.it, oppure venendoci a trovare in via Serpotta, 53 Palermo per dare vita ad una grande azione legale.