In seguito ai decreti governativi relativi all’emergenza epidemiologica da COVID 19, si sono mobilitate le Associazioni a tutela delle imprese e dei lavoratori con lo scopo di limitare, in un momento drammatico per l’ umanità, i danni economici a carico di imprenditori, artigiani, commercianti e liberi professionisti. Un documento sottoscritto dai rappresentanti nazionali di SINALP, CONFIA, ANIA, ANIAC, ASI, SLI, ADICOLF, CASA MIA, è stato inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Affari Esteri e ad altri Ministeri competenti, richiedendo misure adeguate, volte a fronteggiare in maniera meno approssimativa l’emergenza in questione.
A preoccupare le imprese, recita il documento, è soprattutto l’impatto dello stop prolungato delle relative attività e il decreto legge “Cura Italia” suscita un palese disappunto da parte degli imprenditori poichè non affronta adeguatamente le tante problematiche che tutto il mondo produttivo ha evidenziato, ponendo gli stessi in una condizione psicologica di totale incertezza. Il documento in oggetto sottolinea inoltre la necessità di un “piano Shock” che impegni risorse più rilevanti, che sostenga maggiormente la liquidità delle imprese e che attui provvedimenti alternativi per supportare quelle imprese che non vogliono ricorrere alla cassa integrazione in deroga. Si richiede pertanto, con riferimento a quest’ultimo punto, l’attuazione di misure specifiche: – esenzione totale delle scadenze fiscali e contributive almeno fino a settembre 2020; – estensione del credito di imposta, ai sensi dell’art. 65, comma 1, DL n. 18 del 17/03/2020, anche per i contratti di locazione che interessano le categorie A10; il documento chiede altresì maggiore chiarezza sulle disposizioni di sicurezza a volte confuse dalla sovrapposizione delle disposizioni regionali.
L’Assessore alle attività produttive del Comune di Lauro (AV), nonché segretario nazionale CONFIA, Rossano Sergio Boglione commenta così il senso di tale mobilitazione delle associazioni che hanno sottoscritto il documento in oggetto: “E’ nostro compito in un momento di assoluta necessità sostenere i lavoratori cercando di limitare i danni derivanti dall’emergenza in questione. Misure più incisive sono doverose e necessarie a non far crollare, e dal punto di vista socio – economico e dal punto di vista emotivo, un intero sistema. “Tutto andrà bene” sì … ma solo se si opera bene e a favore di chi oggi soffre maggiormente il dramma COVID 19?.