BUONI POSTALI: DIRITTO ALLA RESTITUZIONE DEGLI INTERESSI TAGLIATI DALLO STATO SENZA COMUNICARLO AL RISPARMIATORE

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su email

Il rendimento del buono fruttifero postale può anche essere stato tagliato per legge. Ma se nessuno lo ha comunicato al “Risparmiatore” interessato la decurtazione non vale e le Poste sono tenute a versare l’importo per intero. A deciderlo è stato il Giudice di Pace Andrea Grammatico, che ha accolto i ricorsi presentati da una ventina di “Risparmiatori”.

La vicenda riguarda buoni fruttiferi serie M, N e O emessi in lire dal 1974 al 1986 con un rendimento trentennale a due cifre.

In passato questa tipologia di titoli consentiva ai “Risparmiatori” di intascare dopo trent’anni un discreto gruzzolo a fronte di un rischio pari a zero, visto che i buoni sono un prodotto emesso da Cassa Depositi e Prestiti e garantito dallo Stato.

Per il Giudice di Savona, però, la variazione unilaterale dei tassi rappresenta un’evidente violazione degli obblighi contrattuali e del principio di buona fede contrattuale. Le Poste sono tenute, quindi, a pagare l’importo per intero.